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Distruzioni di oggetti

Carta tematica Concesio Prevalle Odolo

”Spesso si parla dell'impulso di distruzione della massa: è la sua caratteristica più vistosa, quella che, innegabilmente, si ritrova ovunque, nei paesi e nelle civiltà più diverse. Esso è, sì, individuato e biasimato, ma non è mai chiaramente definito.

Case e oggetti sono ciò che la massa distrugge più volentieri. Poiché si tratta spesso di cose fragili, come lastre di vetro, specchi, vasi, quadri, vasellame, si è tentati di credere che proprio la fragilità degli oggetti stimoli la massa a distruggerli. Certamente il rumore della distruzione, il frangersi del vasellame, il fracasso dei vetri, contribuiscono considerevolmente ad aumentare il piacere. Sono i forti suoni di vita di una creatura nuova, le grida di un neonato. La facilità con cui si suscitano li rende ancora più graditi; tutti si uniscono nel grido, e il fracasso è l'applauso delle cose (.).

Sarebbe però errato credere che l'elemento decisivo sia la facilità di rompere. Si sono aggredite delle statue di dura pietra e non ci si è dati pace finché non sono state sfigurate, rese irriconoscibili (.).

Ognuno sperimenta nel piccolo e a livello privato questo fenomeno, quando le dita giocando automaticamente spezzano un fiammifero o sgualciscono un pezzo di carta. Le molteplici ramificazioni di questo impulso meccanico di distruzione sono tutte strettamente collegate allo sviluppo della tecnologia. L'uomo ha, sì, imparato a dominare con la durezza ciò che è duro, ma la mano continua ad essere per lui in ogni caso l'ultima istanza. La vita autonoma della mano ha avuto le conseguenze più spaventose. Sotto molti aspetti essa è il nostro destino (.)

Il mezzo di distruzione più impressionante di tutti è il fuoco [v. carta tematica fuochi e falò, n.d.r.]. Lo si vede da lontano e attira altra gente. Distrugge in maniera irrevocabile. Nulla dopo il fuoco rimane com'era prima. La massa che appicca il fuoco si considera irresistibile. Tutti si uniranno a lei mentre il fuoco divampa.  Esso annienterà tutto ciò che le ostile (.). Dopo ogni distruzione, massa e fuoco devono estinguersi”.

Elias Canetti, Massa e potere (1981:22-23; 262; 24)