Carte tematiche

”Il tema della festae quello del sacrificio di un re reale o parodistico sono perennemente associati e ciò non ha nulla di sorprendente dal momento che la festa non fa altro che riproporre la crisi sacrificale, in quanto quest'ultima trova la propria risoluzione nel meccanismo della vittima espiatoria; questa stessa vittima espiatoria a essere percepita come 'divina', 'regale', sovrana', ogni volta che le viene personalmente attribuito il ristabilimento dell'unità. Tutti i termini che si sono sempre impiegati per designarla, re, sovrano, divinità, capro espiatorio, ecc., non sono altro che metafore più o meno sfasate le une rispetto alle altre e soprattutto rispetto al meccanismo unico che si sforzano tutte di cogliere, il meccanismo dell'unanimità fondatrice.

I riti formano un continuum interpretativo intorno alla vittima espiatoria, che non raggiungono mai e di cui la loro costellazione disegna a vuoto la figura”.

René Girard, La violenza e il sacro (1986: 395).