Comune di Bagolino

Il calendario: date mobili

il Carnevale di Bagolino
vedi immagini

( Carnevale)

  • Carte tematiche[Cibi][Danze][Doni, scambi e donatori]

  • Festa e tradizioni

  • da Francesca Cappelletto, Il Carnevale.
    Organizzazione sociale e pratiche cerimoniali a Bagolino
    Brescia, Grafo edizioni, 1995

    su licenza dell'autore

    Il carnevale di Bagolino ha il suo momento di maggiore intensità l'ultimo lunedì e martedì di carnevale quando gruppi di màscartravestiti da vecchio e da vecchia percorrono il paese imponendosi con la loro presenza chiassosa e gli scherzi connotati da una certa aggressività.

    Nel frattempo, una squadra composta da un'ottantina di ballerini organizzata a coppie di soci e guidata da un capo eseguono un repertorio di danze.

    I due gruppi sono composti da uomini, ma si rappresentano come coppie di sposi, anziani i màscar, giovani i balarì ( l'om e la fòmla , il marito e la moglie).

    Sia maschere che ballerini visitano le case delle persone con cui hanno rapporti di parentela, amicizia e vicinato. Ma nei ballerini, diversamente dalle maschere, la danza e la visita alle case vengono considerate come un mezzo per sciogliere delle obbligazioni.

    Il perno attorno a cui ruota il carnevale è rappresentato infatti dallo scambio ori - ballo: la danza è concepita come una riconoscenza offerta alla fidanzata o alle donne della parentela del ballerino che nel periodo precedente la festa gli hanno prestato i monili d'oro per ornare il cappello e hanno “vestito” il capello e l'abito.

    Fino agli anni '50 esistevano diverse compagnie di ballo che durante i giorni di carnevale ballavano nell'uno e nell'altro dei due nuclei in cui il paese ancora oggi è virtualmente suddiviso: Caprile e Visnà.

    Ciascuna compagnia ballava nella propria zona, il secondo giorno “si scambiavano, perché avevano le fidanzate dalla parte di là”.

    Attualmente la compagnia di ballo è unica, eppure si conforma ancora a una rigida regola di precedenze, il primo giorno viene “passato” Caprile, il secondo Visnà, e la festa viene percepita come una relazione di scambio far le due sezioni del paese.

    L'analisi dei dati etnografici ha fatto emergere regolarità nei diversi circuiti di scambio degli ori, che sono oggetti ricchi di significati culturali.

    A Bagolino gli ori risultano impiegati come oggetti rituali cui si possono ascrivere simbolismi parentali. Infatti tramite gli ori il ballerino stabilisce alleanze, estendendo le reti di relazione al di fuori del proprio gruppo di discendenza.

    L'oro, oggetto primario della ritualità, viene considerato come un pegno di alleanza nel contesto di una festa incentrata sul tema dell'iniziazione.

    L'analisi dei prestiti evidenzia ricorrenze non segnalate dalle norme verbalmente espresse.
    Esistono regole che sottendono il prestito degli ori ai ballerini; si può parlare di una linea datrice e di una linea ricevente, come pure di una particolare trasmissione da una generazione all'altra dei prestiti, che sono passaggi di mano tra componenti lo stesso gruppo parentale sia nel senso di colei che presta che di colui che riceve.

    I prestiti si configurano diversamente a seconda che nella generazione precedente a quella cui il ballerino appartiene sia stata praticata una scelta classica” (passaggio dei beni da padre a figlio, virilocalità dopo il matrimonio, patrinome), opure che, al contrario, i beni siano di provenienza femminile, la residenza uxorilocale, il soprannome della famiglia della moglie. La matrilinearità dei prestiti è risultata associata al patrinome.

    Viceversa, la patrilinearità dei prestiti è risultata correlata all'uxorinome. Il gruppo datore di ori è quindi inverso al gruppo di appartenenza.

    L'oro segue la direzione della dote, e il ruolo delle prestatrici viene considerato rilevante rispetto all'area dell'alleanza matrimoniale.

.