Comune di Mantova

Processione della Madonna Incoronata

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(11 novembre)
  • La solenne processione oggi si svolge la prima domenica dopo l'11 novembre.

    Concorre a definire la figura e l'influsso di Sant'Anselmo sulla storia di Mantova la devozione tuttora viva, che da lui ebbe origine, alla Madonna sotto il titolo dell'Incoronata.

    L'immagine anselmiana della Vergine è spesso associata a quella del Santo, ma talora, a riprova dell'autonoma vitalità di questa devozione, compare a sè stante o nella riproduzione dell'affresco originale [Santa Maria dei Voti, presente in Duomo] o nella forma del relativo simulacro mobile creato nel 1640 (R. Brunelli, 1986).

    La statua dell'Incoronata, che si conserva nella Cattedrale di Mantova, è in legno sagomato, intagliato e dipinto, alta 162 cm.

    Per utili confronti con simulacri di Madonne di analoga fattura, di area veneziana, si fa rinvio all'opera “Madonne della laguna. Simulacri da vestire dei secoli XIV - XIX”, a cura di Riccarda Pagnozzato, 1993.

    L'Incoronata è rappresentata stante nel tipico atteggiamento che la caratterizza: il braccio e la mano sinistra sorreggono il bambino Gesù, mentre la mano destra mostra lo scettro e le chiavi della città di Mantova. Ai suoi piedi un nugolo di nubi e fra esse il crescente lunare. Sul capo, le due sacre immagini portano la corona, simbolo di gloria e di regale dignità. Abiti di seta con ricami in filo d'oro e sete policrome rivestono i due simulacri. Altri preziosi vestimenti sono conservati nella sagrestia e servono per le varie ricorrenze religiose, in occasione delle quali le statue sono esposte alla venerazione dei fedeli. Le statue per più di due secoli hanno avuto la loro collocazione nella nicchia, posta al centro dell'altare maggiore della Cappella dell'Incoronata, e coprivano momentaneamente l'antica immagine anselmiana, posta sul muro della nicchia stessa.

    Il culto dell'Incoronata nella Cattedrale di Mantova ha origine nel 1640, allorchè Maria Gonzaga, reggente del Ducato mantovano e del Monferrato, volle incoronare la Madonna ed il divino Figliuolo per offrirle in voto se stessa, la famiglia Gonzaga e la città di Mantova. La solenne cerimonia, celebrata nella basilica di Sant'Andrea, fu introdotta e seguita da una imponente e sontuosa processione per le vie principali della città, con grande concorso di fedeli. In seguito, monsignor Vincenzo Agnelli Soardi, vescovo di Mantova, stabilì che ogni anno, nella ricorrenza della festa di San Martino, 11 novembre, si rinnovasse la processione. La corona cesellata, dall'orefice mantovano Girolamo Cattani, costò ben 134 scudi. L'architetto Nicolò Sebregondi, soprintendente alle fabbriche ducali, fu incaricato di allestire gli apparati in onore dell'Incoronata e ricevette in dono dal Capitolo della Cattedrale, per le «molte fatiche fatte», due fruttiere d'argento.

    (da R.Brunelli, 1986, p. 80).

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