Comune di Pertica Alta

[Mascheramenti]

La maschera dell' omashi del zerlo

la terza maschera è detta l'omashi del zerlo (l'uomo della gerla).

Anche qui come nella maschera Vecia del val uomo e fantoccio si compenetrano l'un l'altro tramite la mediazione di un attrezzo di lavoro (là un cesto-setaccio, qui una gerla) e danno vita a un'immagine doppia dall'apparenza indecifrabile: quella di un vecchio valligiano di bassa statura, quasi un nano, schiacciato dal peso della gerla che porta sulle spalle e che reca all'interno un essere dall'aspetto molto simile a lui.

Quest'ultima maschera esprime il perenne contrasto di interessi che oppone i contadini ai malghesi. Nelle antiche comunità agricole di montagna valsabbine, quali le Pertiche, i contadini producono il fieno che serve ai mandriani (malghès) per alimentare il bestiame. Le oscillazioni di prezzo del fieno, che derivano dall'abbondanza o meno della sua produzione, fanno di volta in volta prevalere sul piano economico e sociale l'una o l'altra di queste due figure.
Quando il fieno si fa scarso, e perciò rincara, il contadino ha il sopravvento sul malghès, mentre nelle annate in cui la raccolta del fieno risulta troppo abbondante, e il suo prezzo di mercato cala, spetterà agli allevatori potersi prendere una rivincita. Ciò nella vita reale dà luogo ad acerbi lazzi o a ben visibili sogghigni di commiserazione che si scambiano le parti, secondo le circostanze.
L'immediato riflesso di tali comportamenti e giudizi trova poi la sua compiuta espressione teatrale e rituale in questa mascherata di carnevale, ove il perdente dell'anno fa mostra di “portare” nella gerla il temporaneo vincitore.

Le tre maschere doppie:

• la Vecia del val
  il Doppio

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