Comune di Pertica Alta

[Mascheramenti]

Il carnevale di Livemmo, assieme a quelli più noti e indagati dal punto di vista folklorico di Bagolino e di Ponte Caffaro, è una delle più interessanti manifestazioni popolari valsabbine che hanno luogo in questo periodo dell'anno.

Esso esprime la sintesi culturale di una realtà comunitaria basata su un'economia di tradizione agro-silvo-pastorale, con scarsa propensione per l'artigianato.

Figure centrali di questo carnevale sono tre distinti tipi di maschere doppie costituite da una “persona vera” accoppiata a un fantoccio. L'ibridazione tra l'uomo e il suo supporto posticcio è realizzata con espedienti diversi e assai ingegnosi, tali da confondere l'osservatore e non fargli chiaramente distinguere il vero portatore dall'elemento falso.

Prima di passare a descrivere i tipi di maschere tuttora in uso a Livemmo va ricordato che esse sfilano per le vie e le piazzette del luogo negli ultimi giorni di carnevale con accompagnamento di zufoli e di fisarmonica. Anni orsono il corteo delle maschere compiva in paese anche una questua in cui si raccoglievano vino, formaggi, salame e denaro che servivano ad alimentare la grande cena di carnevale, dopo che i protagonisti della festa, tutti rigorosamente maschi, avevano svestito i panni della rappresentazione popolare.

Le tre maschere doppie:

• la Vecia del val
  il Doppio
  l'omashi del zerlo