Pagina principale dell´ Atlante Demologico Lombardo©
La Provincia di Mantova

Accesso alla pagina principale

Carte tematiche

Carte tematiche

Località attive

Menù ricerche

| Regione |Ricerche |Informazioni |

 

Carte tematiche

Revival di antichi mestieri

Carta tematica Gonzaga Acquanegra sul Chiese Acquanegra sul Chiese Acquanegra sul Chiese Bagnolo San Vito Borgofranco sul Po Bozzolo Carbonara di Po Casaloldo Castel d'Ario Castel Goffredo Cavriana Ceresara Guidizzolo Sabbioneta

“Etnografi e folkloristi, anche per la fondamentale influenza dell’opera di Leroi-Gourhan, hanno insistito molto sul tema della fine del lavoro manuale nell’epoca contemporanea. Hanno così accentuato la contrapposizione fra un lavoro tradizionale, integro e autentico, che impegna in modo equilibrato le varie facoltà umane (mano, occhio e mente), che va scomparendo sulla spinta dell’automazione e della terziarizzazione e che è compito dell’antropologia, per quanto ancora possibile, documentare e salvare; e, dall’altra parte, un lavoro moderno, frammentario, vissuto passivamente da individui monodimensionali e tecnicamente deculturati, che non merita le cure dell’etnografo. Mi pare che questo atteggiamento non solo esageri il grado di automazione della modernità, ma sottovaluti la capacità di resistenza della manualità; una resistenza che si manifesta non solo in tutta quella parte del mondo in cui il processo di esteriorizzazione tecnica, come lo chiama Leroi-Gourhan, è ancora ben lontano dal compiersi, ma anche nel cuore dello stesso Occidente industriale.

È presente oggi, tra noi, tutta una gamma di comportamenti tecnici e manuali che non sono stati spazzati via d’un sol colpo dall’automazione, e nei quali conservano grande importanza il venire a patti con la materia e il coordinamento mano-occhio-mente. Il lavoro operaio è tutt’altro che scomparso: è arbitrario e improbabile considerarlo come tecnicamente deculturato, secondo il classico modello tayloriano. In ogni caso, è indispensabile conoscerlo etnograficamente (…). E ancora, si pensi alla ripresa consapevole di tecniche manuali tradizionali nell’ambito del tempo libero e del leisure, come la coltivazione di orti e giardini (di cui sono pieni gli interstizi degli spazi urbani), le attività di bricolage, il modellismo, il ricamo, lo sport. Leroi-Gourhan, e con lui molta antropologia contemporanea, condannano queste pratiche come caricature del vero lavoro, o al massimo pratiche sostitutive, sintomi di insoddisfazione e decadenza, valvole di sfogo in una realtà che non dà spazio a certi bisogni naturali degli esseri umani. Ma non potremmo al contrario pensare a queste pratiche come modi di valorizzazione culturale del lavoro, al di là della sua stretta razionalità economica? E comunque, perché un processo di documentazione della cultura popolare dovrebbe considerarle meno meritevoli di attenzione, poniamo, delle tecniche e degli strumenti del lavoro contadino tradizionale?”

Fabio Dei, Beethoven e le mondine. Ripensare la cultura popolare (2002: 91-92).