Comune di Castel Goffredo

Carta tematica Cibi e bevande

  • 6 gennaio: località Sant'Anna, Epifania con presepio vivente, attestato prima del 2000 come manifestazione molto seguita da tutta la cittadinanza. Alla fine della rappresentazione sacra, distribuzione di chisöl e vin brulé.
  • [ Carte tematiche ] [Sacre rappresentazioni -oggi-]

    25 aprile: località Sant'Anna, “Custom Night” motoraduno che, dal 1996, attira in questa località migliaia di “bikers” da tutt'Italia per tre giorni di festa no stop. In programma: concerti rock, birra a fiumi, gare di abilità motociclistica.
    [ Carte tematiche ] [Giochi e gare -oggi-]

  • ultimo venerdì di Carnevale: Dal 1872, per tutta la durata della festa -che dura tre giorni- il paese è retto da un corpulento sovrano che ha per scettro un forchettone: Re Gnocco (ora è in carica il LVIII°). Il rito dell'incoronazione avviene, di norma ogni quattro anni, l'ultimo venerdì di Carnevale. É consuetudine che, per l'occasione, il sovrano pronunci in pubblico un burlesco “discorso della corona” nel quale si fa beffe dei potenti. Segue, in piazza, la tradizionale distribuzione gratuita di gnocchi al sugo e vino. Nel pomeriggio, sfilata dei carri allegorici allestiti dalle sette frazioni: Poiano, Sant'Anna, San Michele, Lodolo, Palanca, Berenzi e Piazza. Per le vie della città i ragazzi in maschera ingaggiano sfrenate battaglie armati di bombolette di schiuma, stelle filanti e bastoni di gomma. I festeggiamenti, organizzati dall'Associazione “Venerdì gnoccolaro”, si replicano la domenica successiva. Sabato 4 marzo 2000, durante il Carnevale, si è svolto a Castel Goffredo un interessante convegno sul tema “Aspetti del carnevale nella tradizione lombarda”, organizzato dall' Associazione del “Venerdì gnoccolaro”.
  • [ Carte tematiche ] [Monologhi, processi e testamenti -oggi-] [Mascheramenti -oggi-] [Cariche onorifiche burlesche -oggi-]

    3a domenica di giugno: festa del tortello amaro Festa, di recente istituzione (1996), organizzata dalla Pro Loco, dedicata alla degustazione di un tortello assai diverso da quello virgiliano a base di zucca. Detentrice della ricetta, custodita dal Settecento come un segreto di famiglia, è la signora Ida Favalli. Ingrediente principale del tortello amaro è l'erba di S. Pietro (detta dai botanici: Balsamita major, Tanacethum balsamita o Chrysantemum balsamita). Le sue foglie, di forma molto simile a quelle della salvia, usate come ripieno, conferiscono al piatto un'inconfondibile sapore ed aroma. Di recente, la Pro Loco castellana ha pensato di “brevettare” questa ricetta, al fine di proteggerla da eventuali contraffazioni e alterazioni (notizia tratta dalla Gazzetta di Mantova del 27-8-2000).

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