Comune di Pomponesco

Il calendario: date fisse

La prima festa patafisica

(6 settembre 1998)
  • Una festa “patafisica”(vedi immagini)

    Appunti di G.C. Barozzi

    Un giorno qualsiasi, domenica 6 settembre 1998, l'Istituto patafisico vitellianense realizzò a Pomponesco una manifestazione (”Eventi e Venti”) che resterà memorabile negli annali della patafisica. Di quel piacevole pomeriggio trascorso nella piazza del paesino in riva al Po conservo alcune fotografie che scattai a conoscenti e a estranei sorpresi a fare enormi bolle di sapone al centro della piazza, a passeggiare con una farfalla viva sul naso sotto i portici dove sta il busto in bronzo della gloria locale: il romanziere Alberto Cantoni (Pomponesco 1841 - Mantova 1904) e a tracciare qua e là con bombolette spray spirali verdi, in tutto e per tutto simili alla misteriosa gidouille che il drammaturgo francese Alfred Jarry (1873-1907) mise per primo sulla pancia di Pere Ubu, il fantoccio partorito dalla sua fantasia.

    Il sodalizio organizzatore della festa era stato fondato solo quattro anni prima nella vicina Viadana da un gruppo di artisti (Afro Somenzari, Enrico e Pietro Baj, Davide Servadei, Giuliano Della Casa, Ugo Nespolo e Giorgio Boscherini) intenzionati a promuovere la conoscenza e la pratica della “scienza delle soluzioni immaginarie” formulata (sul finire del XIX secolo) da Jarry. Gli intenti creativi e “dadà” dell'Istituto patafisico traspaiono chiaramente in una foto di gruppo che mostra i suoi fondatori raccolti dietro a un “ready made” di Duchamp: una ruota di bicicletta montata su un trespolo. Le attività principali del nuovo sodalizio dovevano consistere nella promulgazione “urbi et orbi” di giocosi proclami, nell'allestimento di burlesche cerimonie per la consegna di stravaganti onorificenze chiamate a irridere i pomposi rituali accademici e, infine, nella realizzazione di pubblici eventi ispirati al teatro da Grand-Guignol di Pere Ubu nonché alla più nostrana comicità burattinesca di Fagiolino e Sandrone.

    Inutile dire che nel beffardo universo della patafisica non c'è spazio per le celebrazioni ufficiali o per le liturgie canoniche e che non si è tenuti affatto a rispettare le antiche tradizioni calendariali.

    “Inventiamo ognuno un tempo diverso” fu la folgorante battuta che Alfred Jarry, il creatore della patafisica, fece pronunciare in una sua commedia (Ubu incatenato) a tre “uomini liberi” e questo enunciato potrebbe assurgere a motto dell'Istituto vitellianense. Gli eventi ludici organizzati in questi ultimi anni dal creativo gruppo di patafisici che opera nell'area casalasco-viadanese (al confine tra le province di Mantova e Cremona) cadono sempre in date del tutto casuali e prive di qualsiasi aggancio con le ricorrenze ufficiali (civiche, storiche o mitico-religiose).

    La patafisica non ha nulla da commemorare, neppure se stessa o il proprio fondatore. E i “ministri” dell'ordine dell' “etoile d'or” (una banale stella di latta a cinque punte), creato dall'Istituto vitellianense, altro non sono che figure bizzarre e superflue alle quali è rigorosamente interdetta la promulgazione di leggi e decreti.

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