Comune di Villa Carcina

Il calendario: date fisse

SS. Emiliano e Tirso

( 3a domenica di settembre)

  • Carte tematiche[Giochi e gare]
  • La signora Elide Ettori, di anni 77, ricorda come, nei tempi della sua gioventù, erano festeggiati i santi patroni della parrocchia di Villa Carcina:

  • La festa veniva celebrata la domenica immediatamente succesiva al 22 novembre con un'unica messa solenne alle ore 11. La chiesa veniva addobbata in bianco e rosso e sull'altare venivano esposte le sacre reliquie dei santi patroni. Dietro all'altare veniva ricreata una struttura di archi e colonne in legno, interamente colorata. Circa mezz'ora prima della messa ci si poteva recare vicino alle reliquie e pregare, ognuno per conto proprio, questi due martiri.

  • Le reliquie dei SS. Emiliano e Tirso venivano lasciate sull'altare fino alle 14, ora in cui erano celebrati i vespri solenni. Ogni cinque anni si faceva una lunga processione per le vie del paese: per questa occasione gli uomini portavano dalla montagna o dai campi “el vert” (frasche verdi) che venivano messe ai due lati della strada e unite da corone di carta che formavano una specie di tunnel. Le donne preparavano fiori di carta crespa che venivano messi tra le frasche e con carta velina bianca confezionavano delle “losèrne” (lanterne) nelle quali veniva posta una candelina”. (Testimonianza raccolta da Barbara Seresini).

  • Circa vent'anni fa la festa dei santi patroni fu anticipata alla prima settimana di settembre, quando il tempo è ancora mite ed è possibile organizzare qualche iniziativa all'aperto: trattenimenti danzanti e stand gastronomici.

  • Nel 1988 si decise di organizzare in questa ricorrenza il Palio delle Contrade, durante il quale gareggiano per due settimane le tre contrade nella quali si divide il paese: 1) “Sema Ela” o “Cima Villa”, la parte alta, detta anche “El castèl” per via dei ruderi di un antico castello; 2) “Villaggio umit” (umido), la parte bassa del paese, che in passato, durante i temporali, a causa dell'impermeabilità del terreno si allagava facilmente e nella quale la fantasia popolare ha immaginato la presenza di un leggendario Dragone; 3) la Contrada del “Giglio” che corrisponde alla parte più recente del paese, situata oltre la strada statale della Valtrompia, detta anche “Villaggio arabo” a causa del fatto che in essa abitano persone non originarie di Villa.

  • Ogni contrada presenta per il corteo d'apertura del Palio i suoi personaggi abbigliati in costumi di foggia medievale: principe, principessa, dama di compagnia, paggi, paggetto, trombettieri, sbandieratori. I personaggi sono gli stessi per ciascuna contrada, che è contraddistinta però da un differente colore (rosso, verde, azzurro). Il corteo, disposto secondo l'ordine della graduatoria dell'anno precedente, parte dal municipio e sfila per le vie del paese diretto alla chiesa parrocchiale dove si celebra la messa.

  • I giochi del Palio consistono in gare sportive e in competizioni di carattere collettivo come il “grande gioco dell'oca”, la “tombolata” o la “caccia al tesoro”.

  • La manifestazione è interamente organizzata dai gruppi oratoriali.

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