BADALISC 1996
Il Badalisc, che ha girovagato durante tutto l'anno nei pressi del paese, conosce anche i fatti più segreti di Andrista e nel suo discorso li fa partecipi a tutti: si tratta di piccoli imbrogli, illegalità, torti subiti da singoli o dall'intera comunità, ma soprattutto di amori segreti, simpatie fra giovani, tradimenti. Il mostro dice il peccato, ma non il peccatore; egli non fa i nomi, ma gli abitanti del paese colgono facilmente ogni sua allusione e allora scoppia l'ilarità generale. Il Badalisc non pronuncia il suo discorso di persona, ma delega a farlo uno dei cacciatori che lo hanno catturato. Di tanto in tanto, durante la lettura del discorso, il mostro si alza dalla sua poltrona e si aggira tra la folla fingendo di cercare coloro di cui si sta parlando, se essi sono presenti il Badalisc gli si fa eloquentemente incontro.
Il discorso del Badalisc è l' elemento centrale del rito e fa parte di un più vasto insieme che comprende: processi rituali, testamenti burleschi e discorsi satirici presenti in numerose feste popolari.
Discorso tenuto dal Badalisc di Andrista
la sera del 5 gennaio 1996
Cara la mia gente, nonostante il
buco nell'ozono e il dileguarsi
dei ghiacci polari sono tornato a
trovare i miei compari.
Sono più allegro e sono fiero
perchè quest'anno non sono
vicino al cimitero, anche se a
forza di girare ogni anno rischio
di restare sui boschi a
pascolare: grazie al cielo c'è
un parcheggio che dalle piane non
è certo peggio.
Quest'anno è stato un anno
tormentato, c'è perfino chi si
è augurato che io venissi
boicottato. Ma cara la mia gente
il Badalisc è resistente.
Scusate, l'aspetto trasandato, ma
l'appuntamento dal barbiere mi è
stato rifiutato…
Ho chiesto. -Cosa sono questi
bidoni?-, mi hanno risposto: -Sono
solo dimissioni!-
Troppo su questo argomento non vi
posso raccontare, qualcuno mi
potrebbe segretamente registrare
e prima di andar via sarei
colpito da avviso di garanzia;
potrei tentare di scappare a
corse ma sarei sicuramente
raggiunto dal portaborse.
Nel mio girovagare molte volte la
Valle del Coppo ho dovuto
attraversare, ma solo quest'anno
il pelo non mi sono dovuto
asciugare e di questo devo
ringraziare un lussuoso
ponticello che collaga i viali
sopra questo paesello.
Più volte mi son chiesto: -Chi
avrà fatto tutto questo?-, non
conosco i loro nomi, ma
sembravano due gnomi che con fare
circospetto han pulito ogni
vialetto.
Il pelo pensavo di aver salvato
non avendolo bagnato, ma
scendendo dal viale delle ore ho
sentito un grande odore e mentre
gridavo: -Aiuto, aiuto- Nella
merda dei Baroldi son caduto.
Qualche giorno dopo mi sono
consolato scoprendo di non essere
l'unico a esserci cascato.
L'altro malcapitato,
probabilmente letterato, un
volantino ha ben presto preparato
e l'Andristano ha messo all'erta
delle cose turche che avvenivano
alle Biurche.
Né i volantini né la
televisione hanno però mosso
l'Amministrazione che ha fatto
orecchie da mercante fregandosene
del paese e della strada
sottostante.
C'è poi un gruppo di giovanotti
che del solito lavoro si son
rotti, e per cercare di cambiare,
all'agricoltura si son voluti
dare. Hanno iniziato di gran carriera
con buchi, fili e uva nera, lo
vogliono chiamare vino doc ma
io gli ho detto: -Dienterè mia
cioc!!-.
Non parliamo del problema eterno
che ad Andrista rimane un punto
fermo, tutti questi giovani non
sono neanche brutti,
ma sembra
proprio che voglian rimanere
putti, tant'è che la punta di
diamante, nel continente nero ha
voluto andare e tanto bene si
trova che non vuole più tornare.
Non parliam del nipotino che in
Valsaviore sta cercando il suo
destino.
Da Berzo una proposta era
arrivata che lui ben presto ha
rifiutata, dicendo: -Piuttosto
ponso all'uva e al mio asinello
tuba-.
Ma nel cuore della gente c'è un
problema ricorrente, a cui ognuno
pensa invano, ma non certo
l'Istituto diocesano, che l'asilo
ci ha fregato per rivenderlo a un
privato, trascurando malamente il
lavoro della nostra povera gente
che delle uova si era privata
…faceva meglio farsi una
frittata.
A proposito di asilo, pensate che
lì vicino si è stabilito un bel
maghino che dietro al suo
cancello vuole fare il
fotomodello e quando qualcuno lo
vuole immortalare gli fa vedere
il tafanare.
Ma è a San Nazzaro che succedono
le cose più strane, con le anime
dei defunti si riesce a
dialogare; non si tratta di magia
bianca o nera ma solo di un sogno
di primavera.
Anche se si trattasse di affari
interni lasciate dormire ai
nostri nonni sonni eterni.
Cari ospiti, non vi dovete
allarmare, ma il Badalisc a
questo punto vi vuol fare la
morale: se a livello nazionale
per le querce e gli ulivi si
continua a litigare, non vogliam
certo essere da meno e per
l'albero di Natale c'è qualcuno
che chiama subito la forestale.
Concludendo io vi voglio salutare
e in un buon 96 voglio sperare:
* che i giovanotti di una certa
età trovino presto la loro
dolce metà,
* che a liete nozze possano
convolare e col vino doc della
muela felicemente brindare,
* stretti - stretti, vicini - vicini,
nasceranno tanti bambini e con
tanto accrescimento ci
ripenserebbe anche l'Ente del
sostentamento,
* l'asilo verrebbe riaperto e non
resterebbe di certo scoperto,
* la maestrina potrebbe tornare,
tanto il mugnaio ha finito di
ammobiliare,
* e gli ometti che puliscono i
vialetti dovran preparare altri
progetti,
* dopo la torre dovran fare
pulizia perchè più larga
diventi la via,
* che in qualche modo si possa
aiutare qualla figliola che da
Berzo ad Andrista vuole
arrivare, magari davanti
all'altare.
Adesso ho proprio finito, scusate
se alcuno ho tradito,
ma di certo
non sono pentito,
non c'è posto per i pentimenti,
vi lascio ai festeggiamenti.
documento fornito dalla sig.ra Paola Maffessoli del Comitato del Badalisc di Andrista