Comune di Bienno

Il calendario: date fisse

Festa di Cristo Re, Sagra Patronale

(prime due settimane di ottobre)

  • La festa a cui tutti i Biennesi tengono particolarmente è quella di Cristo Re che si svolge ogni anno nelle prime due settimane di ottobre e per questo si chiama anche “festa dell'ottobre biennese”.

    La festa ebbe origine alla fine degli anni '20 e, come allora, anche oggi dura circa 10 giorni durante i quali il paese cambia aspetto: ogni casa viene decorata con festoni, bandierine e luci colorate. Invariata nel tempo è rimasta anche la fiaccolata del venerdì sera che dà inizio alla festa. Dopo un momento di raccoglimento e preghiera nella chiesa parrocchiale, a tutti i partecipanti vengono distribuite all'uscita dalla chiesa le fiaccole le quali, una volta accese, rischiarano il cammino della gente che attraversa a piedi le vie principali del paese fino ad arrivare sul colle della Maddalena, ai piedi della statua di Cristo Re, il Cristù, come si dice in dialetto camuno, opera dello scultore Tino Bortolotti, che dal 1931 si erge lassù a dominare gran parte della Val Camonica fino al Lago d'Iseo. Ai piedi della statua viene collocato un enorme calderone in cui i fedeli gettano e fanno consumare ciò che rimane delle loro fiaccole trattenendosi con canti e preghiere accanto al fuoco.

    Nei giorni successivi si svolgono varie manifestazioni: rievocazioni di antichi mestieri, concerto di cori in dialetto eseguiti dal gruppo locale Le Orege dè Soi (il nome allude ai manici dei tini), degustazione di cibi ( soppressa con polenta, casoncelli, formaggi), sfilata in costumi medievali per le vie del paese, gioco degli “scacchi viventi”.

    Il sabato che precede la fine della festa di Cristo Re ha luogo il Palio dei quater cantù nel quale gareggiano i rappresentanti delle contrade in cui si divide il paese (Contrizio, Via di Mezzo, San Benedetto e Fantoni). Ogni cantù decora per l'occasione con le proprie bandiere le sue vie e forma una squadra guidata da un “capitano”. I giochi del Palio si svolgono nelle vie più antiche del paese e consistono in tornei di morra, nella gara del rasegù (segare con velocità tronchi d'albero), nel gioco delle “oche” (fatte bersaglio di lanci d'anelli), nel far ruzzolare con l'aiuto di una coppia di bastoni delle forme di formaggio e nel pigiare a piedi nudi dell'uva posta in una tinozza. Vince il Palio la squadra che supera la maggior parte delle prove. Sul trofeo, appositamente creato per l'occasione da artisti di Bienno, viene inciso il nome del cantù risultato vincitore.

    Il giorno dopo, domenica, la festa si conclude con una solenne processione aperta dalla banda musicale del paese, al centro stanno il parroco, che porta l'ostensorio, il curato e 12 chierichetti, quattro dei quali sorreggono un “baldacchino”. La processione passa per le vie principali di Bienno e giunge sino al colle della Maddalena ove, ai piedi della statua dorata, il sacerdote tiene un'omelìa.

    L'organizzazione della festa è affidata ai giovani dell'Azione Cattolica e all'Associazione Anziani di Bienno, che si avvalgono dell'aiuto del curato e dei componenti del coro del paese.

    Ogni anno il programma della festa cambia: certe manifestazioni, specialmente quelle religiose, vengono ripetute per tradizione, altre sono tolte od aggiunte.

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