Comune di Berzo Inferiore

Il calendario: date fisse

La festa di San Glisente ieri e oggi

(ultima domenica di luglio)

La leggenda
La festa tra storia e leggenda
un Santo non cristiano ?

  • ”Districandosi tra leggende e supposizioni e raccogliendo validi argomenti storici, don Alessandro Sina - scrive Antonio Fappani (1983, IV, p. 97)- ha rivelato notizie più plausibili su S.Glisente. Secondo il Sina S.Glisente fu un nobile camuno di origine franca, probabilmente epigono di quei “domini”, ossia signori di Berzo, discendenti da una delle tre famiglie franche di Esine citate nella donazione di Giselberto del 979. Costoro, nel sec. XI erano stati investiti, e divennero poi proprietari di vasti possedimenti che il monastero di S.Pietro in Monte aveva ricevuto in dono dall'Arciprete di Manerbio, Arderico, fra cui le montagne pascolive di Val Gabbia, Cavale e Roncole, confinanti con i territori di Bienno e di Esine. Fu probabilmente sul monte Roncole che il nobile Glisente, seguendo l'esempio di S.Costanzo, S.Obizio e molti altri, si ritirò a vita di preghiera e di meditazione, svolgendo apostolato fra i molti pastori e i mandriani che vivevano su quei monti e soccorrendoli, consigliandoli e scendendo a Berzo soltanto la domenica e lungo l'inverno.Sul monte poi sarebbe morto e sulla sua tomba venne edificata la prima chiesa.

    Da segnalare però un'ipotesi avanzata da P. Guerrini nel 1911. S.Glisente potrebbe essere stato un frate Umiliato, fondatore di una casa di Umiliati sul monte di Berzo, intorno alla medesima epoca in cui S.Costanzo di Niardo fondava e dirigeva la casa degli umiliati in Conche. Anzi, ancora secondo il Guerrini, il santuario di S.Glisente potrebbe essere stato la “domus de Eseno” (casa di Esine), ricordata da un antichissimo catalogo delle Case Umiliate.

    Tra molte supposizioni mi sembra che se ne possa avanzare una tutta nostra che può ricuperare in parte la teoria del Gunter Gass del santo nobile e quella più psicologica del Le Goff. Perchè non ritenere che santi come Glisente, Fermo, Cristina e altri come Obizio ecc. non siano altro che delle benefiche persone del luogo idealizzate poi dalla popolazioni conquistate dal loro slancio caritativo e religioso”.

.