Comune di Berzo Inferiore

Il calendario: date fisse

La festa di San Glisente tra storia e leggenda

(ultima domenica di luglio)

La leggenda
La festa ieri e oggi
un Santo non cristiano ?

  • Il culto di S.Glisente era già vivo e diffuso in Valcamonica e in Valtrompia agli inizi del XIII secolo. Il suo centro di irradiazione fu il monte, ricco di boschi e pascoli, che si estende tra Esine e Berzo Inferiore. Sul più elevato crinale di quel monte a 1950 mt s.l.m. sorge la chiesetta dedicata al santo eremita: un edificio rustico a forma di capanna, con due campate ad arco acuto, tipico esempio di architettura spontanea di cui è difficile precisare l'epoca di costruzione. Sotto il santuario, con accesso a parte, stanno la grotta e la cripta ove si dice che abbia abitato il santo o nelle quali egli si sarebbe raccolto in preghiera.

    La morte di S.Glisente, stando a quanto scrisse nel 1698 Padre Gregorio di Valcamonica (”Curiosi trattenimenti…”, p. 329), sarebbe avvenuta il 6 agosto dell'anno 796, data che di recente Antonio Fappani (1983, IV, p. 98) ha però reputato non potersi accettare “a cuor leggero”. Un altro studioso, Don Lino Ertani, ha addirittura messo in dubbio, in una sua nota erudita intorno alla leggenda di S.Glisente la stessa esistenza storica del santo. Sta di fatto che, come opina un terzo storico, Alessandro Sina (Monumenti, 184), precedendo quell'anniversario di soli quattro giorni l'importante festa religiosa e folklorica di un altro santo strettamente legato come S.Glisente -sia pure per altri motivi- al simbolismo del fuoco: S.Lorenzo (10 agosto) al quale è dedicata la chiesa di Berzo Inferiore, la commemorazione del santo camuno venne anticipata a un'altra data che era già di precetto: il 26 luglio (festa di S.Anna). Nella vigilia di S.Anna era infatti antica consuetudine dei pellegrini d'ambo i sessi pernottare all'interno dell'oratorio o nell'attigua grotta di S.Glisente (come attestano i Decreti di S.Carlo Borromeo del 1580 e una relazione del parroco di Berzo datata aprile 1683, citati da Fappani).

    Padre Gregorio di Valcamonica (op. cit., p. 329) fornì una spiegazione diversa per giustificare il trasferimento al 26 luglio della data della festa di S.Glisente. Tale “ragione”, che egli dice “cavata dal Martirologio Bresciano”, assegna a questo giorno la ricorrenza d'un fallito trafugamento del corpo del santo da parte de “gl'huomini della Communità di Collio” che, a causa di questo loro sacrilegio, furono colpiti da una temporanea quanto miracolosa cecità che li indusse a ravvedersi e a desistere dall'impresa. Antonio Fappani (1983, IV, p. 100) ci informa tuttavia che un altro biografo di S.Glisente, Padre Eleuterio da Palazzolo, attribuì il medesimo atto sacrilego ai bagolinesi, il che depone a favore di una matrice esclusivamente leggendaria del fatto.

    Ancor più anticamente la festa del santuario si celebrava l'8 settembre (Natività della Vergine), si suppone poichè la primitiva chiesetta dell'eremitaggio fondata, a voce di popolo, da S.Glisente per raccogliere in preghiera pastori e mandriani, doveva in origine essere stata dedicata alla Madonna. Ed è probabile, come scrive Fappani, che proprio in quella data i malgari tenessero nei pressi del santuario anche la fiera del loro bestiame e dei prodotti delle malghe.

    Ai nostri tempi La festa di San Glisente si celebra nell'ultima domenica di luglio.

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