Comune di Valvestino

Il calendario: date fisse

San Vigilio a Droane in Valvestino

(26 giugno San Vigilio)

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  • In località Droane l'ultimo Sabato di giugno è la festa di S.Vigilio, cui è legata una particolare usanza che risale a più di quattro secoli fa. In un anno imprecisato (tra il 1496 e il 1537) un'epidemia di “peste” si propagò nel villaggio di Droane facendo strage della sua popolazione.

  • Quella località contava allora 150 abitanti circa: sopravvissero soltanto due vecchiette che scamparono per puro caso, essendosi riparate in un ovile dove la puzza del caprone, si dice, le rese immuni dall'infezione.
    Trovatesi sole in un paese cosparso di cadaveri, le due donne cercarono rifugio altrove, dirigendosi verso Magasa. Qui furono respinte per paura del contagio, così esse dovettero proseguire per Tignale. La fatica fu fatale ad una delle due donne che morì di stenti lungo il cammino, mentre l'altra giunse a Tignale, dove trovò buona accoglienza.

  • Alla sua morte ella lasciò in eredità la terra che possedeva a Droane, subordinando il lascito all'osservanza di una clausola: ogni anno il 26 giugno - giorno di S.Vigilio - doveva essere celebrata una Messa in suo suffragio e al termine di essa andava distribuito un quintale di pane destinato a coloro che vi avevano assistito.

  • Ancor oggi questa clausola viene rispettata e, nel giorno stabilito, il parroco sale alla chiesetta di S.Vigilio a rinnovare il rito tradizionale.
    Il maestro Vito Zeni conferma questa versione del racconto orale nel suo “Miti e leggende di Magasa e della Valle di Vestino” (Brescia, 1996, pp. 42-44) e vi aggiunge la seguente nota storica sulla consuetudine che deriva dal legato:
    ”Fin verso al 1814, incaricati del Comune di Tignale controllavano la disposizione testamentaria e soprintendevano alla regolare distribuzione del pane. Successivamente subentrò il Comune di Turano al quale compete ancor oggi. La messa venne celebrata dall'arciprete di Tignale fino al 1785, poi dal parroco di Turano: ancora oggi o lui o un suo delegato si reca in quel luogo solitario a soddisfare il pio desiderio della buona vecchietta. Per quanto riguarda la diffusione della peste in Droane, anni fa il defunto e compianto dott. Bonfreschi di Gargnano osservava allo scrivente che vari di questi casi erano facilmente epidemie di altra natura che oggi si potrebbero ben curare: spagnola, asiatica, etc. É pure da tener presente che, in occasione della funzione religiosa il 26 giugno, sul colle di San Vigilio in Droane si benedice pure l'ossario dei morti per la peste: è posto sotto il pavimento della vecchia chiesa e sormontato da una alta croce di cemento” (V. Zeni, op. cit., nota a p. 44).

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