Questa tradizione è ancora in uso.
Il 5 gennaio, nel pomeriggio, i maschi della località di età compresa tra i 4 e i 14 anni si danno appuntamento nel salone dell'oratorio per iniziare la visita a tutte le famiglie del paese. Bussano alle porte portando con sé alcuni sacchetti di tela e una cassetta-salvadanaio. Entrano nelle case e, su richiesta del capofamiglia, inginocchiati sul pavimento, recitano a gran voce alcune preghiere in suffragio dei morti o a protezione dei vivi. Essi vengono poi invitati a lanciare il loro grido:
Lüminèi lüminèi,
polenta cùsa é formaèi,
con piö che l'è cùsa la pàsa so mèi.
In cambio ricevono una piccola offerta in denaro o in natura: farina gialla, formaggio, olio, burro, sale, tutti ingredienti necessari per cucinare la polenta cùsa, che veniva preparata per loro da alcuni adulti quella sera stessa.
A volte si offriva anche del vino e dello zucchero, con i quali si preparava il vin brülé e qualche ragazzino ha preso in questa occasione la sua prima sbornia.
Dal banchetto sono escluse in modo tassativo le femmine.