I “Tridui” sono tre giorni di preghiera e di funzioni religiose offerte, in questo caso, a suffragio delle anime dei defunti. Il rito, che ebbe inizio nell'età della Controriforma, non ha una periodizzazione fissa, ma le tradizioni delle chiese locali lo hanno di frequente legato al tempo di Carnevale. Spesso il rito dei “Tridui” costituì dunque una sorta di “antitesi cristiana” ai festeggiamenti profani di quel periodo dell'anno.
Particolarmente sfarzosi furono in certe chiese gli apparati barocchi (e dei secoli successivi) decorati con centinaia di candeline che, nel corso di queste speciali funzioni, dovevano essere accese per avvolgere di luce l'altare maggiore. “Macchinari” del genere sono ancora presenti (anche se ormai scarsamente utilizzati) in numerose parrocchiali del Bresciano, tra le quali figurano quelle di Bedizzole, Breno, Borno, Castenedolo, Chiari, Gussago, Magasa, Malonno, Montirone, Verolanuova e Villa Carcina.